Eros Iezzi
“Colori terrosi, scuri, con
gradazioni di marrone-grigio e tecniche curate e ben organizzate. Marco Greppi
sorprende per quelle bocche cucite o tappate o coperte da velature possenti che
sembrano essenziali come se importasse unicamente lo sguardo dei personaggi
dove il messaggio che veicolano non si materializza con le parole ma con il
colore la forma e l’utilizzo critico degli stessi.
Non c’è una vitalità apparente,
piuttosto una mobile staticità che immerge i soggetti delle opere di Marco
Greppi in un non-luogo, quasi senza tempo, senza una dimensione precisa e
fisica, piuttosto un’ambientazione a tratti medievale, ellenica. Ci si trova a
fare i conti con la materia che gioca in una dimensione senza tempo, o
nascosta, sul filo di un equilibrista che non osa e si regge con un bastone,
come se delle sue gesta conservasse la nostalgia e l’incapacità di realizzarsi
nuovamente.
Figure senza tempo,
apparentemente senza macchia ma con segreti da svelare, Marco Greppi lascia
tutto nell’indeterminatezza calibrando e soppesando i tratti somatici, imponendo
un climax ascendente nella tensione emotiva di chi osserva le sue
opere.”
(E. Iezzi, poeta)